La cucina giapponese viene definita come salutare, tanto da aver ottenuto nel 2013 il riconoscimento di Patrimonio dell’Unesco come cibo protetto, grazie anche alla grande diffusione che ha avuto negli ultimi anni nel panorama occidentale.
Ma perché il cibo giapponese è diventato così famoso? Scopriamo quali sono i benefici della cucina asiatica e le sue caratteristiche.
Perché la cucina giapponese fa bene?
La tradizione culinaria nipponica mostra una serie di caratteristiche che la rendono facilmente digeribile e adatta anche a chi segue un regime alimentare di dieta.
Il sushi arriva infatti a contenere il 25% in più di proteine e il 5% di grassi in meno, rendendo questo alimento adatto anche a chi segue un regime alimentare più ristretto.
Vediamo nel dettaglio quali sono questi benefici che caratterizzano il cibo giapponese:.
- presenza di tante verdure
- varietà nell’utilizzo di cereali
- consumo elevato di pesce
- cucina a base di elementi freschi
- porzioni piccole e varie
- uso di fermentati
- enorme consumo di tè verde
- soia
- pochi zuccheri e farine raffinate
- gluten free
I benefici sulla salute della cucina nipponica
Un pregio della cucina giapponese è la presenza, all’interno dei suoi piatti, di molte verdure. Questo permette di assumere un gran numero di vitamine, alternando ortaggi ad alghe e legumi.
Anche il consumo di pesce è elevato: non a caso la società nipponica è considerata come la più longeva al mondo e anche dal punto di vista salutare i giapponesi sono tra le popolazioni più in forma, con un bassissimo tasso di obesità dovuto principalmente allo stile salutare e all’aria aperta.
Per realizzare le pietanze, alla base della dieta giapponese troviamo solo alimenti freschi, presi direttamente dal mercato. Questo permette di mantenere inalterate le proprietà salutari, senza sottoporre il cibo a processi di conservazione se non necessari.
Anche riguardo ad alimenti essiccati o marinati solo per il tempo necessario a raggiungere il giusto sapore o consistenza.
Le piccole porzioni permettono anche di mangiare preparazioni diverse e sentirsi comunque sazi alla fine del pasto, grazie alle portate ridotte ma complete di tutti i nutrienti.
Le caratteristiche della soia
Un altro elemento fortemente consumato in Giappone è la soia. Questa svolge un ruolo fondamentale all’interno della cucina giapponese perché viene mangiata in varie forme diventando la base di molte pietanze.
La salsa di soia in particolare si dimostra essere un condimento a basso contenuto di sodio, contrariamente ad altre salse occidentali. Ecco perché se acquistiamo la salsa di soia al supermercato dobbiamo fare attenzione alla provenienza per acquistare quella originale.
Il sushi è originariamente privo di glutine. Bisogna però prestare attenzione all’aggiunta della salsa di soia che invece ne è ricca.
Il tè verde Sencha
Il tè verde (in giapponese Sencha) è una bevanda consumata quotidianamente e nelle più diverse occasioni. Non può mai mancare in tavola, talvolta accompagnato da dolci tipici della tradizione.
Questi ultimi non sono però accomunabili a quelli della pasticceria classica di tutto il mondo: sono prevalentemente a base di farine non raffinate – riso, farina integrale, orzo – e vengono mangiati come cibo da strada.